La musica di Ameria del 14 gennaio 2021 – Musiche di Gustav Mahler

A cura di Massimiliano Samsa

Gustav Mahler (1860 – 1911) – Sinfonia n. 4 in sol maggiore

  1. Bedächtig, Nicht eilen, recht gemächlich (Riflessivo, Non affrettato, Molto comodo)
  2. Im gemächlicher Bewegung, (Con movimento tranquillo, Senza fretta)
  3. Ruhevoll (Calmo)
  4. Sehr behaglich “Das himmlische Leben” (Molto comodamente “La vita celeste”)
    per soprano solo da “Des Knaben Wunderhorn”

Prima esecuzione: Monaco, Tonhalle, 25 Novembre 1901

Lucerne Festival Orchestra

Magdalena Kožená, mezzosoprano

Claudio Abbado, direttore

Dal 1897 al 1907 Gustav Mahler dedicò buona parte delle sue energie al Teatro dell’Opera di Vienna dove era stato nominato direttore stabile con funzioni di direttore artistico. Rigoroso con se stesso prima che con gli altri Mahler si era imposto per la chiarezza d’idee e per la ferrea volontà con cui regolava la vita del grande teatro. Durante questo periodo se non proprio felice certo fra i più fervidi dell’attività artistica di Mahler, vide la luce la quarta sinfonia in sol maggiore che rispetto alle altre opere sinfoniche presenta una struttura piuttosto inconsueta per un ideatore di giganteschi edifici sonori quale fu il musicista boemo. Infatti il suo organico strumentale si rivela abbastanza ridotto (mancano ad esempio tromboni e basstuba) tanto che qualcuno è stato indotto a definire il lavoro «una sinfonia mozartiana».

La sinfonia si ispira, come del resto quasi tutte le opere mahlerìane, a un’idea poetica e filosofica di cui ci è pervenuto lo schema su un foglio redatto dallo stesso Mahler. È interessante riportare integralmente anche ai fini di una maggiore comprensione dell’opera questo schema programmatico.

«Quarta sinfonia. Umoresca.

N. 1 – 11 mondo come presente eterno – sol maggiore

N. 2 – La vita terrestre – mi bemolle maggiore

N. 3 – Carità – si maggiore – Adagio

N. 4 – Campane del mattino – fa maggiore

N. 5 – Il mondo senza peso – re maggiore – Scherzo

N. 6 – La vita celeste – sol maggiore».

Mahler nella stesura definitiva della sinfonia non rispettò completamente questo schema. Salvò solo l’idea del primo e dell’ultimo movimento e limitò a quattro tempi l’originario progetto che invece ne prevedeva sei. Le due parti intermedie, cioè lo «Scherzo» in do minore e il «Poco adagio» in sol maggiore, non figuravano nello schizzo sopra riportato, ma vennero inseriti in un secondo tempo. Bruno Walter e Nathalie Bauer-Lechner asseriscono che i titoli dei due movimenti — «Freund Hein speilt auf» (La morte guida il ballo) e «Lacheln der heiligen Ursula» (Sorriso di Sant’Orsola) furono redatti dallo stesso Mahler. Sia il tema principale che il secondario del primo movimento posseggono una leggera e flessibile sinuosità che ricorda veramente molto da vicino quella delle sinfonie mozartiane. Il secondo movimento — Scherzo in 3/8 — è una delle pagine più enigmatiche dell’opera di Mahler. Tutto il brano si svolge in un clima improntato ad una allegria sfrenata che può apparire anche un poco artificiosa se si pensa che su di essa incombe, secondo la concezione di Mahler, la presenza della morte, raffigurata dagli interventi solistici del primo violino. Livide ombre passeggere offuscano qua e là l’andamento di questa danza.

Il terzo tempo, anch’esso come gli altri in tempo piuttosto lento, ci presenta un’altra caratteristica della tecnica compositiva mahleriana, cioè la sua maestria nel trattare in forma di variazione il materiale tematico. I due temi su cui è costruito questo pezzo vengono variati con un continuo raffinato gioco prospettico fino quasi alla fine, quando appare il primo tema dell’ultimo tempo. La particolare lievità dell’ordito strumentale e la presenza della voce di un soprano che canta un «lied» tratto da «Des Knaben Wunderhorn» conferiscono a tutto il brano una trasparenza trascendente e un poco magica.

Antonio Mazzoni

Testo della parte vocale

DAS HIMMLISCHE LEBENLA VITA CELESTIALE
Wir geniessen die himmlischen Freuden,
Drum tun wir das Irdische meiden,
Kein weltlich Getümmel
Hört man nicht im Himmel,
Lebt alles in sanftester Ruh;
Wir führen ein englisches Leben,
Sind dennoch ganz lustig daneben,
Wir tanzen und springen,
Wir hüpfen und singen;
Sankt Peter im Immel sieht zu
Noi godiamo le gioie celesti,
quel che giù in terra è gioia, ci è molesto;
di nessun mondano frastuono
s’ode qui in cielo il suono.
Tutto vive in pace dolcissima.
La nostra è una vita d’angeli,
e siamo in tutto felici,
danziamo e saltiamo,
balziamo e cantiamo:
San Pietro nel ciclo ci guarda fìsso.
Johannes das Lämmlein auslasset,
Der Metzger Herodes drauf passet,
Wir führen ein geduldigs,
Unschuldigs, geduldigs,
Ein liebliches Lämmlein zum Tod.
Sankt Lukas den Ochsen tut schlachten
Ohn einigs Bedenken und Achten,
Der Wein kost kein Heller
Im himmlischen Keller,
Die Engel, die backen das Brot.
Giovanni lascia l’agnello in libertà,
Erode il beccaio all’erta sta:
noi portiamo un paziente,
un innocente, un paziente,
un caro agnellino alla morte.
San Luca manda al mattatoio il bue,
senza pensarci troppo, senza scrupoli.
Il vino non costa un quattrino
nella celeste cantina;
gli angeli hanno messo il pane in forno.
Gut Kräuter von allerhand Arten,
Die wachsen im himmlischen Garten,
Gut Spargel, Fisolen,
Und was wir nur wollen,
Ganze Schüssel voll sind uns bereit.
Gut Äpfel, gut Birn und gut Trauben,
Die Gärtner, die alles erlauben.
Willst Rehbock, willst Hasen?
Auf offener Strassen
Zur Küche sie laufen herbei.
Sollt ein Fasttag etwa kommen,
Alle Fische glech mit Freuden angesckwommen!
Dort läuft schon Sankt Peter
Mit Netz und mit Köder
Zum himmlischen Weiher hinein;
Sankt Martha die Köchin muss sein.
Erbe buone e verdure d’ogni genere
crescono qui nel celeste giardino,
buoni asparagi, buoni fagiolini,
e tutto quello che più ci va a genio.
Pieni e pronti, ecco, son tutti i vassoi.
Ottime mele e pere, uve rare,
e gli ortolani, qui, lasciano fare.
E caprioli, e lepri, chi li vuole?
Dal mezzo della strada, le bestiole
coron dentro in cucina qui da noi.
E se un giorno di magro poi verrrà,
tutti i pesci, con gioia,a galla nuoteranno!
Già là San Pietro pesca
con la rete e con l’esca
nel vivaio celeste:
e Santa Marta sia la cuoca, presto!
Kein Musik ist ja nicht auf Erden,
Die unsrer verglichen kann werden,
Elftausend Jungfrauen
Zu tanzen sich trauen,
Sankt Ursula selbst dazu lacht,
Cäcilia mit ihren Verwandten,
Sind treffliche Hofmusikanten,
Die englischen Stimmen
Ermuntern die Sinnen,
Dass alles für Freuden erwacht!
Nessuna musica giù in terra suona,
che stia qui con la nostra a paragone.
Undicimila vergini preclare
si fan coraggio ed osano danzare.
Anche Sant’Orsola ride, a quei gesti.
Cecilia con i parenti
sono musici di corte eccellenti.
Le voci angeliche
scuotono i sensi dal gelo,
perché tutto alla gioia si desti!

Testi tratti da: https://www.flaminioonline.it/Guide/Mahler/Mahler-Sinfonia4.html