I Notturni di Ameria Radio del 12 gennaio 2021 Musiche di Riccardo Zandonai

A cura di Massimiliano Samsa

Riccardo Zandonai (1883-1944) – I Quadri di Segantini

1. L’aratura

2. Idillio

3. Il ritorno al paese natio

4. Meriggio

Prima esecuzione: 1931

Haydn Orchestra di Trento e Bolzano diretta da Giuseppe Grazioli.

In Zandonai si sviluppi gradualmente l’idea di un’associazione tra la sua vibrazione sonora e la ricerca pittorica. Sulla luce del divisionismo di Giovanni Segantini (1858-1899) diventa chiaro nel momento in cui egli compone nel 1931 i Quadri di Segantini, non semplice tributo a un altro artista del Trentino, ma vero tripudio sonoro della tecnica della ‘pulsazione’ sonora. Tentare di stabilire una similitudine tecnica diretta tra il divisionismo e tale tecnica compositiva, come fecero alcuni recensori dell’epoca, sarebbe però azzardato, o meglio proprio campato in aria. Quello che i due procedimenti potrebbero avere in comune è piuttosto il fine, ovvero l’idea di riprodurre artisticamente con i mezzi propri delle rispettive arti l’effetto della luce attraverso la sua rifrazione o vibrazione nei differenti colori o timbri.

Testo tratto da: https://agiati.ams3.cdn.digitaloceanspaces.com/website/page/attachments/art13-porry-pastorel.pdf

Giovanni Segantini (1858 -1899) – L’aratura

Giovanni Segantini (1858 -1899) – L’idillio

Giovanni Segantini (1858 -1899) – L’idillio

             Giovanni Segantini (1858 -1899) – Meriggio

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Modest Musorgskij (1839 – 1881) – Quadri di un’esposizione

Promenade – Allegro giusto, nel modo russico; senza allegrezza, ma poco sostenuto

  1. Gnomus – Sempre vivo

Promenade – Moderato commodo e con delicatezza

  1. Il vecchio castello – Andante

Promenade – Moderato non tanto, pesante

  1. Tuileries (Dispute d’enfants après jeux) – Allegretto non troppo, capriccioso
  2. Bydlo – Sempre moderato pesante

Promenade – Tranquillo

  1. Balletto dei pulcini nei loro gusci – Scherzino. Vivo leggiero
  2. Samuel Goldenberg und Schmuyle – Andante
  3. Limoges: Le marché – Allegretto vivo sempre scherzando
  4. Catacombae: Sepulchrum Romanum – Largo
  5. La cabane sur des pattes de poule – Allegro con brio, feroce
  6. La grande porta di Kiev – Allegro alla breve. Maestoso. Con grandezza

Versione originale per pianoforte composta nel 1874

Versione per orchestra di Maurice Ravel

Prima esecuzione: Parigi, Théâtre de l’Opéra, 19 ottobre 1922

London Symphony Orchestra

Claudio Abbado, direttore

Un mercoledì del giugno 1874 Musorgskij scrisse al «caro Generalissimo», com’egli apostrofava Vladimir Stasov, eminenza grigia della scuola nazionale russa. «Lavoro a tutto vapore ai Quadri, come ho lavorato a tutto vapore ai tempi del Boris. Le note e le idee vorticano nell’aria; io le divoro con fame febbrile e trovo appena il tempo di schizzare ogni cosa sulla carta. Sono alla stesura del quarto pezzo. I trapassi sono riusciti, grazie alle promenades. Vorrei condurre in porto il tutto al più presto e come meglio posso. Il mio stato d’animo si fa luce negli interludi. Fino ad ora sono soddisfatto. Vi abbraccio e sento che mi benedirete per quanto faccio – e quindi, beneditemi!» L’occasione del furore creativo era stata una recente mostra di disegni e schizzi dell’architetto Victor Hartmann, grande amico di Musorgskij, morto nell’estate del 1873. Dieci pezzi della mostra danno il titolo ad altrettanti quadri pianistici, e sono introdotti e raccordati da una Promenade, che nelle sue variazioni illustra, come ci avverte Musorgskij, l’umore dell’autore.

1) Gnomus – un nanerottolo si avanza sulle gambe storte, tratteggiato da una scrittura musicale colorita, costruita, come gran parte dei quadri, per libere associazioni di quelle idee che il compositore afferma vorticavano nell’aria durante il lavoro. 2) Il vecchio castello – canto di un trovatore sotto le mura di un castello, appoggiato su singolari armonie. 3) Tuileries – una baruffa di ragazzetti nei giardini delle Tuileries. 4) Bydlo – nome del carro da buoi polacco a grandi ruote, descritto con una marcia dal suo apparire in distanza, fino alla piena presenza, e poi nella dissolvenza del suo allontanarsi. 5) Danza di pulcini nei loro gusci – uno «scherzino» con «trio», a corrispettivo di un bozzetto per una scena di balletto. 6) Due ebrei polacchi, l’uno ricco e l’altro povero – Musorgskij li identifica attraverso due princìpi tematici antitetici. Solenne il passo del ricco, querula la voce del povero. Dapprima le immagini tematiche sono esposte in successione, e poi sovrapposte, come ad indicare l’indifferenza dell’uno per gli argomenti dell’altro. 7) Limoges, la piazza del mercato – un altro scherzo solcato da improvvisi sforzati, che tratteggiano i pettegolezzi e la baruffa delle comari. 8] Catacumbae – un autoritratto di Hartmann che visita le catacombe di Parigi alla luce di una lanterna. Sul manoscritto, in corrispondenza dell’Andante, intitolato «Cum mortuis in lingua mortua», Musorgskij ha scritto: «lo spirito creatore del defunto Hartmann mi conduce verso ì crani e li invoca – i crani rilucono dolcemente dall’interno». Al basso abbiamo il tema della promenade (Musorgskij), avvolto nei tremoli della mano destra (il lucore dei crani). 9) La capanna di Baba-Yaga – il quadro rappresenta un orologio su zampa di gallina, è la dimora di Baba-Yaga, una strega popolare russa. La musica la tratteggia nell’incedere demoniaco. 10) La grande porta di Kiev – Progetto di una nuova porta a Kiev, con ornati in stile russo barbarico. Musorgskij vi fa corrispondere un inno condotto nello stile modale dei cori di giubilo dell’opera russa, da «La vita per lo zar» al finale delI’«Uccello di Fuoco».

Gioacchino Lanza Tomasi

Testo tratto da: https://www.flaminioonline.it/Guide/Musorgskij/Musorgskij-Quadriorc.html