Trama
Atto primo.
Scena prima. Riccardo, governatore di Boston, ha organizzato per l’indomani
un sontuoso ballo in maschera. Solo nelle sue stanze, scorre con trepidazione la lista degli
invitati: vi parteciperà anche Amelia, di cui è segretamente innamorato nonostante sia la moglie
del suo più caro amico. Sopraggiunge proprio Renato, marito di Amelia, per informare Riccardo
di una congiura ordita per ucciderlo. Intanto, tra le sentenze da firmare, giunge un ordine di
esilio per Ulrica, una veggente, della quale Oscar, paggio di Riccardo, non esita a decantare i
prodigiosi poteri. Divertito, Riccardo decide di recarsi con i suoi più fidi cortigiani sotto mentite
spoglie a visitare l’indovina.
Scena seconda. Davanti all’antro di Ulrica la gente si raduna per udire le sue profezie.
Riccardo, travestito da pescatore, si cela tra la folla. Il marinaio Silvano si lamenta con
l’indovina di non avere mai ricevuto una ricompensa per i suoi servigi. Ulrica gli rivela che
presto otterrà del denaro e un titolo: subito Riccardo, che vuole accreditare l’indovina, infila di
nascosto quanto richiesto nelle tasche del suddito suscitando l’entusiasmo dei presenti. Giunge
un uomo, che il conte riconosce come un servo di Amelia: la donna chiede un colloquio privato
ad Ulrica. Tutti si allontanano ma Riccardo, approfittando della confusione, si nasconde.
Giunge Amelia, inquieta; chiede un rimedio per liberarsi da una passione illecita che la divora.
Mentre Riccardo esulta, certo di essere amato, Ulrica consiglia ad Amelia di recarsi nottetempo
presso il campo ove si eseguono le sentenze capitali: lì troverà un’erba che fa al caso suo.
Sopraggiungono gli amici del conte travestiti; tra loro anche Samuel e Tom, i cospiratori.
Riccardo porge subito la mano ad Ulrica ma l’indovina, dopo averla guardata, distoglie lo
sguardo, turbata. Il conte insiste e alla fine Ulrica cede e predice la morte di Riccardo per mano
di un amico, il primo che gli stringerà la mano. Il conte, per metà incredulo e per metà divertito,
offre a ognuno dei presenti la propria mano. Sopraggiunge Renato, che del tutto ignaro della
profezia, non esita a stringere la mano dell’amico. Tra il sollievo generale, Riccardo rivela ad
Ulrica la propria identità, e la ricompensa. Giunge Silvano attorniato dal popolo: ha
riconosciuto nel marinaio il conte e vuole ringraziarlo dei doni ricevuti nell’esultanza generale.
Atto secondo.
È notte. In preda all’angoscia, Amelia si aggira nel campo del patibolo in cerca
dell’erba di cui Ulrica le ha parlato, ma non è sola: Riccardo l’ha seguita, desideroso di
manifestarle il suo amore. La donna si schermisce: ama colui per il quale suo marito darebbe la
vita, ma Riccardo insiste e alla fine Amelia cede ai sentimenti. Mentre gli amanti si
abbandonano l’uno nelle braccia dell’altro sopraggiunge Renato; Amelia, in preda all’agitazione
più viva, si nasconde sotto un velo. Renato è in allarme: Samuel e Tom stanno ordendo
l’ennesima congiura ai danni del conte; occorre partire. Riccardo ordina a Renato di scortare la
donna velata alle porte della città rispettando il suo anonimato e si allontana. Giungono i
cospiratori, delusi nello scoprire che il conte è fuggito ed è rimasto ad attenderli Renato. Irritati,
vogliono almeno scoprire l’identità della misteriosa donna: il velo cade rivelando il volto di
Amelia, tra l’ironia dei congiurati, divertiti di aver sorpreso un incontro notturno tra i due sposi
e la disperazione di Renato. Desideroso di vendicarsi, quest’ultimo convoca per l’indomani
Samuel e Tom, prima di allontanarsi con la moglie.
Atto terzo.
Scena prima. Dopo un drammatico confronto con Amelia, Renato la condanna a
morte ma le concede di rivedere per l’ultima volta il figlio. Rimasto solo, si convince che il vero
traditore è Riccardo e quindi sarà quest’ultimo a morire. Giungono Samuel e Tom e Renato si
dichiara disposto a unirsi alla loro congiura. I due esitano, ma quando l’uomo offre la vita del
figlio in pegno si convincono della sua buona fede. Tutti e tre hanno ottime ragioni per compiere
l’assassinio: decidono così di estrarre a sorte il nome dell’esecutore materiale. Il destino designa
proprio Renato. Sopraggiunge Oscar con l’invito al ballo in maschera organizzato per la sera
stessa. Renato propone ai congiurati di approfittare dell’occasione: la maschera renderà più
facile la vendetta. Amelia, che ha ormai compreso, medita su come salvare il conte.
Scena seconda. Giunta sera, nel suo gabinetto privato, Riccardo ha deciso: Renato ripartirà
per l’Inghilterra ed egli non rivedrà mai più Amelia. Entra Oscar con una lettera di una donna
che avverte il conte del complotto, ma Riccardo non si fa spaventare e si reca al ballo desideroso
di rivedere un’ultima volta Amelia. Scena terza. Durante il ballo, Renato riesce a farsi dire da
Oscar sotto quale maschera si cela il conte. Intanto Riccardo ha un colloquio con l’autrice della
lettera, nella quale non tarda a riconoscere Amelia. I due, pur decidendo di lasciarsi per sempre,
si dichiarano il loro amore ma ormai è tardi: Riccardo cade, colpito a morte da Renato. Tra
l’orrore dei presenti l’omicida è smascherato. Mentre Renato sente crescere dentro di sé il
rimorso, Riccardo gli rivela che Amelia è pura e che egli intendeva rinunciare per sempre a lei;
poi, perdonato l’amico di un tempo, il conte spira.