I Notturni di Ameria Radio del 31 dicembre 2020

Antonio Caldara (1670 – 1736)Te Deum

per soli, coro e orchestra

Patrizia Ciofi, Sara Allegretta ⎮ soprano

Roberto Saccà, Mirko Guadagnini ⎮ tenore

Michele Pertusi, Nicolas Rivenq ⎮ basso

Orchestra e Coro del Teatro La Fenice

Direttore ⎮ Riccardo Muti

——————————————–

H. Berlioz (1803 – 1869)Te Deum

Barry Banks tenore

Thomas Ospital organo

Orchestra Filarmonica la Maîtrise

Coro di Radio France

Coro dei Bambini dell’Orchestre de Paris

Coro dell’Esercito Francese

Il Te Deum di Berlioz, una delle opere titaniche del compositore francese, unitamente al Requiem e alla Sinfonia Funebre e Trionfale. Il Te Deum necessita di un’orchestra rinforzata (spesso due orchestre insieme), cui si aggiunge un organo solista, oltre a duecento coristi adulti e a qualche centinaio di voci bianche: il tutto per esaltare e ringraziare il Signore in un’opera che risulta al contempo religiosa e trionfale.

A rigore, il Te Deum di Berlioz non è una composizione liturgica, ma è nato piuttosto dall’idea di comporre un ciclo monumentale di spirito nazionale. Già nel 1835 Berlioz aveva progettato questo ciclo, che prevedeva sette parti e doveva intitolarsi Solennità musicale funebre in memoria degli uomini illustri della Francia; tale progetto non fu però realizzato. Ancora nel 1846 Berlioz compì un tentativo presso il Governo, perché gli fosse dato l’incarico di comporre una “Sinfonia militare con coro, un epos trionfale”. Questa Sinfonia, la cui connessione con il vecchio progetto è evidente, avrebbe dovuto avere il titolo di il ritorno dell’armata d’Italia, e sarebbe stata così una celebrazione di Napoleone.

Al fine di realizzare musicalmente almeno in parte quest’idea, Berlioz scrisse il Te Deum, senza averne ricevuto l’incarico e senza la spinta di circostanze esterne. La prima esecuzione assoluta del Te Deum ebbe luogo nel 1855, nella Chiesa di S. Eustache, nell’ambito delle manifestazioni ufficiali che si svolsero in occasione della prima Esposizione industriale di Parigi.

In un giornale si poteva leggere a proposito la seguente notizia, che si poteva basare solo su informazioni date dallo stesso compositore: “Questo Te Deum doveva far parte di una composizione di proporzioni colossali, di concezione per metà epica, per metà drammatica, e destinata a celebrare la gloria militare del Primo Console… nel momento in cui il generale Bonaparte avesse fatto il suo ingresso nella Cattedrale dalle enormi volte, avrebbe dovuto echeggiare d’ogni parte il sacro canto di lode, le bandiere avrebbero dovuto sventolare, e insieme al rullo dei tamburi e ai colpi dei cannoni le campane avrebbero elevato i loro suoni potenti. Questa è la spiegazione dell’impronta così marziale di questa composizione”.

Alla bellicosa fanfara che conclude “judex crederis” segue infatti un Finale – che viene sempre omesso – dal titolo “Marcia per la presentazione delle bandiere”.

Nella versione originaria del Te Deum c’era anche un altro movimento, un “Preludio”, che doveva essere riservato appositamente per “celebrazioni d’una vittoria” o per altre “solennità militari”.

Il Te Deum di Berlioz, anche se è prospettato in una “rappresentazione” scenica, rimane tuttavia un’opera religiosa, pur nell’assoluta originalità di concezione. A partire dal terzo movimento Berlioz ha apportato profondi spostamenti al testo liturgico, con l’evidente intento di drammatizzarlo nella maniera che gli era propria – lo stesso aveva fatto a suo tempo con il Requiem.

Così il terzo movimento, contenente la Preghiera che secondo il testo originale avrebbe dovuto comparire molto più tardi, contrasta assai felicemente con i movimenti di carattere innodico e celebrativo (nn. 1,2, 4).

Il verso “judex crederis esse venturus” che posto pressappoco a metà del testo liturgico originale, diviene per Berlioz lo spunto per un Finale altamente drammatico, assai simile sia contenutisticamente che musicalmente al “lacrymosa” del Requiem. Il “Judex”, con la sua drastica eloquenza, evoca lo sgomento del Giudizio Universale, cui viene contrapposta la speranza nella redenzione.

Così Berlioz scrisse a Franz Liszt dopo la prima esecuzione del Te Deum, diretta dallo stesso compositore: “È stata una cosa colossale, degna di Babilonia o di Ninive…… io Ti assicuro che questa è un’opera gigantesca; il Judex oltrepassa tutte le smisurate proporzioni di cui mi sono già reso colpevole…… Sì, il Requiem ha ora un fratello, un fratello che era venuto al mondo con i denti……”

Inno per tenore, doppio coro a 3 voci, coro di voci bianche all’unisono, grande organo e grande orchestra di 900 elementi
Testo: latino


  1. Te Deum laudamus (inno) – Allegro moderato (fa maggiore)
    Organico: coro diviso a tre voci, 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 4 corni, 2 trombe, 2 Cornette, 3 tromboni, 2 tube, timpani, organo, archi
  2. Tibi omnes Angeli (inno) – Andantino (si maggiore). Poco piu animato
    Organico: coro diviso a 3 voci, 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 4 corni, 2 trombe, 2 Cornette, 3 tromboni, 2 tube, timpani, piatti, grancassa, organo, archi
  3. Praeludium – Allegretto (si maggiore – fa maggiore)
    Organico: ottavino, 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 4 corni, 2 trombe, 2 Cornette, 3 tromboni, tuba, timpani, 6 tamburi militari, archi
  4. Dignare, Domine (preghiera) – Moderato quasi Andantino (re maggiore)
    Organico: coro diviso a due voci, 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 4 fagotti, 4 corni, 2 trombe, 2 Cornette, archi
  5. Christe, Rex gloriae (inno) – Allegro non troppo (re maggiore); Poco ritenuto; Allegro non troppo (un poco animato)
    Organico: coro diviso a 2 voci, 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 4 corni, 2 trombe, 2 Cornette, archi
    Riutilizza in parte il Resurrexit H20b
  6. Te ergo quaesumus (preghiera) – Andantino quasi Adagio (sol minore – sol maggiore)
    Organico: tenore, coro diviso a 2 voci, 2 flauti, oboe, corno inglese, clarinetto, clarinetto basso, 3 fagotti, 2 Cornette, 3 tromboni, archi
  7. Judex crederis hymne et prière – Allegro un poco maestoso (sol bemolle maggiore)
    Organico: 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 4 fagotti, 4 corni, 2 trombe, 2 Cornette, 3 tromboni, organo, archi
  8. Marche pour la présentation des drapeaux – Allegro non troppo (si bemolle maggiore)
    Organico: 4 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 4 corni, 2 Cornette, 2 trombe, 3 tromboni, 2 tube, timpani, 4 tamburi, arpa, organo, archi

Prima esecuzione: Parigi, Église Saint-Eustache, 30 aprile 1855
Dedica: à son Altesse Royale Monseigneur le Prince Albert