Heinrich Ignaz Franz von Biber deve la sua fama di compositore alle Sonate a violino solo del 1681 dedicate all’arcivescovo e ripubblicate da Guido Adler nei Denkmäler der Tonkunst in Österreich (V, 2), ma scrisse anche varie opere teatrali e molta musica sacra. Quale virtuoso, le sue opere lo rivelano padrone di tutte le difficoltà dell’epoca: le alte posizioni, la scordatura, le corde doppie e triple, gli arpeggi legati, staccati e balzellati, ecc. La sua musica offre pezzi graziosi e composizioni sentite, accanto ad altre che la mania del giuoco sonoro e del puro effetto rende piuttosto spiacevoli.
Georg Muffat fu uno dei primi ad avvicinare, almeno in ambito musicale, i paesi europei, come egli stesso spiega in questa riflessione, posta in prefazione al Florilegium, Nobilis Juventus: “La mia professione è molto lontana dal tumulto delle armi e delle ragioni di Stato che le fanno impugnare. Mi occupo di note, di parole, e di suoni. Io mi esercito allo studio di una dolce Sinfonia: quando mischio delle arie francesi, o quelle dei tedeschi, o degli italiani, non è per invocare una guerra; ma piuttosto preludere forse all’armonia delle tante nazioni, all’amabile Pace.”
Heinrich Ignaz Franz von Biber (1644-1704) – Partia VI in re major for two violins and basso continuo [00:05]
From “Harmonia Artificioso-Ariosa: diversi mode accordata” (Salzburg, 1696)
- Praeludium: Adagio-Allegro.
- Aria: Variatio I-XIII.
- Finale: Adagio-Allegro.
Musica Antiqua Köln
Reinhard Goebel, conductor
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Georg Muffat (1653-1704) – Concerto n. 1 in re “Bona nova” [17:46]
From XII Concerti grossi from “Auserlesener mit Ernst und Lust gemengter Instrumental-Musik Erste Versamblung” (Passau 1701)
- Sonata. Grave. Allegro
- Ballo. Allegro
- Grave
- Aria
- Giga
Musica Aeterna
Peter Zajíček, conductor