A Cura di Massimiliano Samsa
Elisabeth Jacquet de la Guerre (1665-1729) – Le Passage de la Mer Rouge
Le Tendre Amour Ensemble
Luanda Siqueira, soprano
– Ouverture
– Récitatif : Israël dont le Ciel
– Air gravement : Ingrats, que vos plaintes – Ritournelle
– Récitatif : Moyse donne l’ordre
– Mouvement Marqué : Ciel, ciel quel prodige !
– Air : Le trouble et l’horreur
– Bruit de Guerre
– Récitatif : La Mer, pour engloutir son armée
– Air Gay: Peuples, chantez
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Elisabeth Jacquet de la Guerre (1665-1729) – Sonate en trio III en ré majeur
– Grave
– Vivace e presto, Adagio
– Allegro
– Adagio
– Allegro
– Aria affettuoso
– Allegro
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André Campra (1660-1744) – Te Deum per soli, coro e orchestra (1729)
Denise Monteil, soprano
George Elden, haute-contre
André Mallabrera, tenore
George Abdoun, basso
Henri Carol, organo
Anne-Marie Beckensteiner, cembalo
Corale Philippe Caillard
Orchestra nazionale di Montecarlo
Louis Frémaux, direttore
Elisabeth Jacquet de la Guerre
Nel 1673 venne presentata dal padre, clavicembalista e organista presso la chiesa di Saint-Louis-en-l’Île a Parigi, alla corte di Versailles e incantò il sovrano Luigi XIV con le sue precoci doti di cantante e clavicembalista.
Crebbe presso la corte del Re Sole e la sua educazione fu curata da Madame de Montespan, favorita del re. Ciò le diede accesso a vari privilegi professionali negati ad altri musicisti: essa acquisì una profonda cultura, eccezionale per una donna di quell’epoca, godette degli insegnamenti dei più celebri musicisti della corte e ricevette un’educazione sociale di alto livello.
Lasciò la corte nel 1680 e nel 1684 sposò il valente organista e clavicembalista Marin de La Guerre.
Trovatasi sola, dopo che nel giro di poco tempo erano morti l’unico figlio, il padre ed il marito, a partire dal 1704 intensificò il suo impegno nell’ambito musicale. Oltre a continuare la sua frequentazione della corte, presso il proprio domicilio dava concerti semi-privati in cui si riunivano e si esibivano alcuni tra i musicisti più in vista dell’epoca. Essa acquistò una grande notorietà sia come virtuosa che come insegnante di clavicembalo.
Élisabeth, nonostante abbia sempre perseguito la carriera di musicista indipendente, ebbe senza interruzioni il sostegno e l’ammirazione del re Luigi XIV. Nella cerchia di donne intellettuali che marcò la corte del Re Sole, tra cui le letterate Madame de Scudéry, Madame de La Fayette o Madame de Sévigné, essa era la sola compositrice. Godette di una grande notorietà in Francia ed in tutta Europa come virtuosa del clavicembalo e compositrice per tutto il XVIII secolo, mentre il suo nome cadde nell’oblio nel XIX.
Testo tratto da: https://it.wikipedia.org/wiki/%C3%89lisabeth_Jacquet_de_La_Guerre
André Campra
Svolse la sua attività artistica nel periodo compreso fra Jean-Baptiste Lully e Jean-Philippe Rameau, contribuendo sensibilmente al rinnovo dell’opera francese del periodo.
Figlio di un medico italiano, Francesco Campra di origine piemontese, la sua famiglia si trasferì ancor prima della sua nascita in Francia, dove egli poté approfondire i suoi studi musicali e religiosi nella cattedrale di Saint-Saveur nella città Aix-en-Provence, dove prese i voti nel 1678.
Dal 1694 al 1700 fu maestro di cappella presso la Cattedrale di Notre-Dame di Parigi, dopo aver ricoperto simili incarichi a Tolosa, Tolone e Arles. A partire dal 1697 cominciò però a manifestare i primi interessi nei confronti del teatro musicale, scrivendo in gran segreto la sua prima opera e alcune musiche di scena, per il timore di venire scoperto dalle autorità ecclesiastiche, visto lo stretto divieto che veniva fatto agli uomini di chiesa di dedicarsi ad attività profane. Inutilmente si celò per i primi tempi dietro uno pseudonimo, ma nel 1700 si dedicò completamente al teatro suscitando numerosi consensi di critica e di pubblico già con il suo primo lavoro, l’opéra-ballet L’Europe galante (1697). Fu direttore musicale di corte dopo Luigi XIV e del teatro di corte. Durante l’ultima parte della sua vita riprese i voti dedicandosi esclusivamente alla musica sacra.
Stile
Seppur ponendosi in una posizione intermedia fra Lully e Rameau, i suoi lavori incontrarono vasti consensi di pubblico; mostrando sensibilità ed eleganza melodica, ebbe come principale scopo quello di unire le peculiarità stilistiche della musica italiana con le virtù della musica francese. Molte sue creazioni contengono infatti pagine in italiano, come “Les fêtes vénitienes” (1710).
Testo tratto da: https://it.wikipedia.org/wiki/Andr%C3%A9_Campra