I Notturni di Ameria Radio del 23 dicembre 2020

A cura di Massimiliano Samsa

Programma:

George Frideric Händel –  Messiah HWV56, oratorio in 3 parti

Christine Schäfer, soprano

Anna Larsson, alto

Michael Schade, tenor

Gerald Finley, bass

Arnold Schoenberg Chor

Concentus Musicus Wien

Nikolaus Harnoncourt, direttore

Fu a una svolta della sua vicenda artistica che Georg Friedrich Händel compose il Messiah, l’opera alla quale, emblematicamente, è da allora associato, per antonomasia, il suo nome. L’anno di composizione, il 1741, rappresentò per Händel l’abbandono di una straordinaria e tormentata carriera operistica, nonché della lingua, l’italiano, cui la sua attività di compositore di musica vocale era stata legata sin dagli anni di apprendistato. Come spartiacque tra i due compositori, l’operista «italiano» del 1741 e l’autore di oratori in lingua inglese del 1742, si colloca l’invito ad animare una stagione al di fuori dei riflettori londinesi, nell’appartata Dublino. Da lì il Messiah, terminato nel settembre 1741, intraprende la sua marcia trionfale il 13 aprile 1742, continuando a occupare il suo autore fino all’anno della morte, con una serie notevole di revisioni e rifacimenti per successive produzioni dell’oratorio, nel 1742, ’43, ’45, ’49, ’50 (da quest’ultimo anno Handel volle legare l’oratorio al Foundling-Hospital, istituzione per l’infanzia abbandonata cui riservò l’esecuzione dell’opera), e soprattutto imponendosi nell’immaginario collettivo dei paesi anglosassoni come un patrimonio spirituale insostituibile, parte integrante della propria identità culturale.

Con quest’opera il compositore si rifà a quel genere di oratorio da concerto in lingua inglese che egli stesso aveva contribuito a sviluppare, forte di una ricca esperienza nel campo della musica sacra corale maturata in tre diverse tradizioni nazionali, legate ad altrettante lingue: la passione luterana, frequentata nella madrepatria (Brockes-Passion, 1716 ca., apprezzata anche da Bach), l’oratorio, conosciuto nel suo lungo soggiorno italiano (Il trionfo del tempo e del disinganno, 1707, La Resurrezione, 1708) e l’anthem, praticato nella patria d’adozione, l’Inghilterra (Chandos AnthemsCoronation Anthems).

Il testo dell’oratorio è tratto interamente dalla Bibbia secondo una sofisticata operazione di montaggio da libri remoti per cronologia e genere letterario. Il complesso collage propone una celebrazione epica della figura del Messia dall’Antico al Nuovo Testamento, evitando completamente, a differenza delle Passioni bachiane, la presenza del personaggio-Cristo: viene operata dunque una rappresentazione «obliqua» della figura di Gesù, per il quale non si evoca nessun riferimento storico preciso, fatta salva la nascita. Al centro del testo si colloca dunque il dramma della redenzione dell’umanità, compiuta da un personaggio mai chiamato col suo nome storico (l’oratorio si intitola infatti Messiah). Autore del libretto è Charles Jennens (1700-73), membro ortodosso della Church of England, di quindici anni più giovane di Händel e suo fervido ammiratore almeno dal 1725.

Testo tratto da: https://www.flaminioonline.it/Guide/Handel/Handel-Messiah56.html

PARTE PRIMA

  1. Sinfonia: Grave. Allegro moderato
    2 oboi, 2 violini, viola e basso continuo
  2. Comfort ye my people – Larghetto e piano (mi maggiore)
    Recitativo per tenore, 2 violini, viola e basso continuo
  3. Ev’ry valley shall be exalted (mi maggiore)
    Aria per tenore, 2 violini, viola e basso continuo
  4. And the glory of the Lord – Allegro (la maggiore)
    Coro, 2 oboi, 2 violini, viola e basso continuo
  5. Thus saith the Lord of Hosts (re minore)
    Recitativo per basso, 2 violini, viola e basso continuo
  6. But who may abide the day of His coming – Larghetto. Prestissimo (re minore)
    Aria per contralto, 2 violini, viola e basso continuo
  7. a. And He shall purify the sons of Levi (sol minore)
        Coro, 2 oboi, 2 violini, viola e basso continuo
    b. Behold, a Virgin shall conceive
        Recitativo per contralto e basso continuo
  8. a. O thou that tellest good tiding to Zion – Andante (re maggiore)
        Aria per contralto, 2 violini e basso continuo
    b. O thou that tellest good tidings to Zion (re maggiore)
        Coro, 2 oboi, 2 violini, viola e basso continuo
  9. For behold, darkness shall cover the earth – Andante larghetto (si minore)
    Recitativo per basso, 2 violini, viola e basso continuo
  10. The people that walked in darkness – Larghetto (si minore)
    Aria per basso, 2 violini, viola e basso continuo
  11. For unto us a Child is born – Andante allegro (sol maggiore)
    Coro, 2 oboi, 2 violini, viola e basso continuo
  12. a. Pifa (sinfonia pastorale) – Larghetto e mezzo piano (do maggiore)
        3 violini, viola e basso continuo
    b. There were shepherds abiding in the field
        Recitativo per soprano e basso continuo
  13. a. And lo, the Angel of the Lord came upon them – Andante (fa maggiore)
        Recitativo per soprano, 2 violini, viola e basso continuo –
    b. And the Angel said unto them
        Recitativo per soprano e basso continuo
  14. And suddenly there was with the Angel a multitude – Allegro (re maggiore)
    Recitativo per soprano, 2 violini, viola e basso continuo
  15. Glory to God in the highest – Allegro (re maggiore)
    Coro, 2 oboi, 2 trombe, 2 violini, viola e basso continuo
  16. a. Rejoice greatly – Allegro (si bemolle maggiore)
        Aria per soprano, 2 violini e basso continuo
    b. Then shall the eyes of the blind be open’d
        Recitativo per contralto e basso continuo
  17. He shall feed His flock like a shepherd – Larghetto e piano (fa maggiore)
    Duetto per soprano, contralto, 2 violini, viola e basso continuo
  18. His yoke is easy, His burthen is light – Allegro (si bemolle maggiore)
    Coro, 2 oboi, 2 violini, viola e basso continuo