A cura di Massimiliano Samsa
Programma
Nella puntata di questa sera propongo l’ascolto di tre composizioni di altrettanti autori che hanno lasciato un importante segno nella musica europea tra ‘800 e ‘900.
Nel 1874, Ibsen chiese a Grieg di creare le musiche di scena per Peer Gynt, il nuovo lavoro che il drammaturgo stava per portare sulla scena. Grieg si mise al lavoro e terminò la partitura (per soli, coro e orchestra) nel 1875. Il 24 febbraio dell’anno seguente, Peer Gynt viene presentato al Teatro di Christiania con grandissimo successo, anche per il musicista, che decide di ricavare dai 23 pezzi che compongono l’intero lavoro (op. 23), due Suites sinfoniche. La Prima Suites, op. 46, è datata 1888.
Iniziata nel 1925 ed eseguita per la prima volta a Praga il 26 giugno 1926, la Sinfonietta è l’ultima composizione orchestrale di Janàček, ma anche la più originale e imprevedibile. L’originalità sta nell’unione di una forma classica come quella della sinfonia con un organico insolito, dominato da un forte schieramento di ottoni. In realtà, del classico principio sinfonico rimane soltanto l’elemento dell’elaborazione tematica (che però Janàček sottomette alle proprie leggi di sviluppo a blocchi contrapposti) e una certa simmetria di corrispondenze e relazioni fra i singoli movimenti.
Bartók è una personalità di spicco nel panorama della musica del Novecento e la sua ricerca artistica ha una originalità che gli deriva dalla estrema mobilità e variabilità tematica e dall’uso di accordi dissonanti di gusto espressionistico, rielaborati dal materiale folclorico magiaro e balcanico, in funzione anche di contestazione della tradizione “colta” europea. Egli stesso nella sua autobiografia ha spiegato il significato e il valore dello studio e della scoperta “in forma scientifica” della musica contadina della sua terra, che lo «portò decisamente all’emancipazione dallo schematismo dei sistemi allora in uso, basati esclusivamente sui modi maggiore e minore». Il Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra fu scritto da Bartók tra l’agosto e il novembre del 1926 e la prima esecuzione ebbe luogo il 1° luglio 1927 a Francoforte con l’orchestra diretta da Wilhelm Furtwaengler e lo stesso autore al pianoforte, senza grande successo per lo stile essenzialmente ritmico e tagliente affidato alla parte del solista, lontana da qualsiasi abbandono melodico e di stampo romantico.
Sitografia:
https://www.flaminioonline.it/Guide/Grieg/Grieg-Peergynt-suite46.html
https://www.flaminioonline.it/Guide/Janacek/Janacek-Sinfonietta618.html
https://www.flaminioonline.it/Guide/Bartok/Bartok-Concertopianoforte1.html
Edvard Grieg (1843 – 1907) – Peer Gynt, op. 46 (Prima suite dalle musiche di scena op. 23)
Morgenstemning (Il mattino) – Allegro pastorale
Åses død (La morte di Åse) – Andante doloroso
Anitras dans (danza di Anitra) – Tempo di mazurka
I dovregubbens hal (Nell’antro del re della montagna) – Alla Marcia e Molto Marcato, Più Vivo, Stringendo al fine
Leós Janàček (1854 – 1928) – Sinfonietta, VI/18
– Fanfara: Allegretto. Allegro maestoso
– Il castello: Andante. Allegretto
– Il castello della regina: Moderato
– La strada del castello: Allegretto
– Il municipio: Andante con moto
Béla Bartók (1881 – 1945) – Concerto per pianoforte n. 1, BB 91, SZ 83
I. Allegro moderato
II. Andante
III. Allegro molto