I Notturni Ameria Radio 25 gennaio 2021 Musiche di Rachmaninoff, Dvořák e Bruch

A cura di Massimiliano Samsa

Sergei Rachmaninoff (1873 – 1943) – Youth Symphony, in re minore (1891)

Grave – Allegro molto

Royal Concertgebouw Orchestra

Vladimir Ashkenazy, direttore

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Max Bruch (1838 – 1920) – Concerto per violino n° 2, Op. 44 (1878)

1. Adagio, ma non troppo

2. Recitative: Allegro moderato (14:55)

3. Finale: Allegro molto (19:27)

London Symphony Orchestra

Lydia Mordkovitch, violin

Richard Hickox, direttore

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Antonín Dvořák (1841-1904) – The Water Goblin Op.107

Czech Philharmonic Orchestra

Sir Charles Mackerras, direttore

“Il folletto d’acqua” è uno dei cinque poemi sinfonici di Antonín Dvořák ispirati alle ballate della raccolta Kytice del poeta Karel Jaromír Erben.
Nella leggenda il Vodník non ha sembianze mostruose, raccoglie le anime delle persone che annegano, in particolare bambini e giovani che decidono di fare il bagno a mezzanotte; di certo è una figura richiamata dalle madri per ammonire i propri bambini.
Come molti poemi di Erben, anche questo assume connotazioni truci; la musica di Dvořák segue con precisione la narrativa e la forma di rondò rende ancora più evidente la continua riapparizione minacciosa del folletto.
Il malvagio folletto affamato è in attesa in riva al lago; è un venerdì e una ragazza, ignorando l’avvertimento di sua madre, inizia a fare il bucato; cade in acqua, viene rapita, portata nel castello subacqueo e diventa sua sposa. La giovane canta una ninna nanna al loro primogenito, ma il folletto ne é infastidito; lei cerca di calmarlo e lo supplica di farla andare da sua madre almeno per un giorno. Il Vodník dapprima rifiuta, poi acconsente a tre condizioni: non deve abbracciare nemmeno un’anima, compresa la madre; deve lasciare il bambino nel castello e deve fare ritorno prima che suonino i vespri. Il Vodník attende invano e dopo i rintocchi delle campane le ordina furibondo di tornare da lui; al suo rifiuto scatena la sua rabbia sul bambino, lo uccide e, furente, lo scaglia davanti alla casa della madre. Quando aprono l’uscio, le due donne scorgono sulla soglia la piccola testa staccata dal corpicino.
Il primo giugno 1896, in un concerto al Conservatorio di Praga diretto da Antonín Bennewit, si esegue un’anteprima del poema sinfonico; la presentazione ufficiale al pubblico ha luogo a Vienna il 22 novembre 1896, l’Orchestra Filarmonica è diretta da Hans Richter. Al critico musicale Robert Hirschfeld, incaricato di scrivere le note al programma, Antonín Dvořák invia una lettera nella quale descrive le soluzioni adottate per tradurre in musica il poema di Erben.

  • Allegro vivace: Il folletto da solo (flauti).
  • Andante sostenuto: La madre (violini) racconta alla ragazza (clarinetto) il suo brutto sogno e l’avverte di non avvicinarsi al lago.
  • Allegro vivo: La giovinetta ignora l’ammonizione della madre (violini e oboi) e cade nel lago, preda del folletto dell’acqua.
  • Andante mesto come prima: Il miserabile mondo sottomarino.
  • Un poco più lento e molto tranquillo: La ragazza canta una ninna nanna per il suo bambino (flauto e oboe).
  • Andante: Il folletto, furioso, le intima di smettere di cantare; dopo un litigio concede alla ragazza di andare a trovare sua madre, ma deve tornare prima che le campane chiamino per il vespro.
  • Lento assai: La ragazza torna a casa da sua madre (violoncelli e tromboni); incontro dominato da profonda tristezza.
  • Allegro vivace: Tempesta sul lago, suonano le campane della chiesa; si ode poi una violenta esplosione quando quando il folletto lancia il bambino morto contro la porta.
  • Andante sostenuto: gracidio di rane (ottavino e flauti) profezia di disastri; il gemito della madre che ricorda quel triste e sfortunato venerdì (corno inglese e clarinetto basso), la terribile angoscia della madre (oboi, violoncelli e contrabbassi). La misteriosa scomparsa del folletto d’acqua nelle profondità del lago.

Testo tratto da: https://diesisebemolle.wordpress.com/2018/08/14/dvorak-il-folletto-dacqua/