I notturni Ameria Radio 11 febbraio 2021 Musiche di Adriano Banchieri e Pierre Attaignant

A cura di Massimiliano Samsa

Adriano Banchieri (1568 – 1634) – Festino nella sera del giovedì grasso avanti cena, Op.18

Ottetto Polifonico Patavino

Bruno Pasut, direttore

Il Festino nella sera del giovedì grasso avanti cena (Venezia, 1608) é l’opera più nota di Adriano Banchieri (1568-1634) fra quelle appartenenti al genere della commedia madrigalesca, fiorito in Italia verso la fine del XVI secolo.

Esso trae la sua vivace forma dall’alternanza tra brani di genere popolare quali villanelle, mascherate, giustiniane, capricciate e composizioni di carattere colto quali i madrigali.

Con quest’opera il Complesso vocale di Nuoro porta indietro nel tempo lo spettatore di quattro secoli, ricreando il clima di una serata di festa del Seicento, allietata da canti, burle e travestimenti.

Oltre alla pregevolezza della composizione, al pubblico è assicurato un vero e proprio divertimento, grazie ai numerosi riferimenti alle situazioni della commedia dell’arte, di cui il festino incarna lo spirito popolaresco e talvolta grottesco.

Si tratta infatti, come annunciato dal titolo, di una vivace festa di carnevale, durante la quale i cantori, con scherzi e lazzi, coinvolgono il pubblico in un vivacissimo susseguirsi di scene, nelle quali compaiono ora personaggi ridicoli, come i danzanti vecchietti chiozzotti o la vanitosa zitella cantatrice, ora improbabili venditori di solfanelli e di fusi che si aggirano nel cuore della notte, o ancora giovani innamorati lesti e garbati; il tutto condito da danze sfrenate e onomatopee di ogni sorta, che trasformano le voci umane ora in strumenti musicali ora in versi di animali, come nel celeberrimo ed irresistibile contraponto bestiale alla mente.

Programma

1. Il diletto moderno per introduzzione

II Moderno Diletto tutti invita a un’opera di gusto e favorita

2. Justiniana di vecchietti chiozzotti.

Gondolier, so Compare, e Pantalon

Fanno il balletto del barba Jandon

3. Mascherata di villanelle

Canta una ottava rima, molo bella

Col Biobò e la Lira una Zitella.

4. Seguita la detta Mascherata

Le villanelle unite in bell’Soggetto

Esortano Cupido aver nel petto.

5. Madrigale a un dolce Usignolo

Cantano al lor partir le Villanelle

Un Madrigal, tutte vezzose e belle

6. Mascherata d’Amanti

Entrano sul Festin tutti d’acordo

Con un Liuto in tuono dell’Arpicordo

7. Gli Amanti moreschano

Cessano gli stromenti e con diletto

morescano cantando il Spagnoletto.

8. Gl’Amanti cantano un Madrigale

Finita la moresca per riposo

Cantano un Madrigale artificioso.

9. Li Amanti cantano una Canzonetta

O quanto piaque il Madrigale in fine

Cantano alguante note peregrine

10. La Zia Bernardina racconta una Novella

Quivi udrassi contar della Gazzuola

Una ridiculosa e industre fola.

11. Capricciata a tre voci

Qui s’ode una spassevol Barzelletta

Di certi Cervellini usciti in fretta.

12. Contraponto bestiale alla mente

Un Cane, un Cucco, un Gatto, e un Chiù per spasso

Fan Contraponto a mente sopra un Basso.

13. Gli Cervellini cantano un Madrigale.

O che Bestial Capriccio naturale

Mò stiamo attenti a un serio Madrigale

14. Intermedio di venditori gli fusi

Al partir delle bestie gionse al pari

Un Intermedio lesto di fusari.

15. Gli Fusari cantano un Madrigale

Partono gli Fusari, e al lor partire

Cantano un Madrigal grato al sentire.

16. Gioco del Conte

Propone un bell’Bisticcio il dolce humore,

Poi lascia star sonando le tre hore.

17. Gli Festinanti

Con vote assai brillante, et Asinina

Si sente una bell’aria alla Norcina.

18. Vinata di brindesi, e ragioni

Canto, Falsetto, Alto, Tenor, e Basso.

Col cantinier bevendo, hanno un bell’spasso.

19. Sproposito di Goffi (però di gusto)

O che pazzi babioni, o che cervelli

Che hora ´ questa vender solfanelli:

20. II Diletto moderno licenza, e di novo invita

II Diletto moderno in bona vena

Promette spasso mentre, et doppò cena.

Testo tratto da: http://www.complessovocalenuoro.it/?portfolio=festino-nella-sera-del-giovedi-grasso-avanti-cena

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Pierre Attaignant (1494 – 1551/52) – Tourdion:  Quand je bois du vin clairet

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AA. AA. Firenze XVI sec. – Canti Carnascialeschi

  • Anon  Quant’è bella giovinezza. (testo di Lorenzo de’ Medici)
  • Anon. Canto di lanzi pellegrini.
  • Anon. Villana che sa tu far.
  • Anon. Canto di lanzi suonatori di rubechine
  • Anon. Canti di lanzi allegri

Doulce Mémoire

Denis Raisin-Dadre, direttore

Alla Firenze del Quattrocento, governata da Lorenzo il Magnifico, risalgono i canti carnascialeschi, cioè una musica cantata e recitata durante il carnevale, da maschere che camminavano per le strade, o che si facevano trasportare da carri. Erano, tra l’altro, tra i più antichi carri di carnevale italiani.