
Trama
L’opera narra delle schermaglie amorose che avvengono nella villa del Conte Asdrubale, restio a prender moglie, un po’ per misoginia, un po’ per paura di amare e subire una delusione.
Atto I
Nella villa del Conte sono ospitati amici che commentano con la servitù vizi e virtù del conte; tra gli ospiti ci sono la marchesa Clarice, bella vedova invaghita del Conte, la baronessa Aspasia e Donna Fulvia, anch’esse invaghite del Conte e rivali di Clarice; tra gli uomini il poeta fallito Pacuvio, il giornalista scandalistico Macrobio e il cavalier Giocondo, invaghito segretamente di Clarice ma da lei respinto. Fulvia e la Baronessa fanno di tutto per far invaghire il conte, cercando di farlo ingelosire con Pacuvio e Macrobio, ma il conte è interessato a Clarice, che però non riesce a capire se i suoi sentimenti siano o no reali. Per capire chi gli è fedele, con la complicità del servo Fabrizio, finge di essere finito sul lastrico e chiede ai suoi amici aiuto nella miseria: Giocondo gli promette la casa, Clarice le sue ricchezze e la mano; gli altri, imbarazzati e disgustati dalla miseria, cercano scuse poco efficaci. Macrobio promette un articolo sul giornale che parli di Asdrubale, Pacuvio un sonetto in suo onore mentre Fulvia e Aspasia non si pronunciano nemmeno. Ma in quel momento Fabrizio arriva dicendo che grazie a un controvaglia il Conte è uscito dai debiti; immediati sono la gioia dei veri amici del conte e lo scorno della Baronessa e di Fulvia, che meditano vendetta.
Atto II
Fulvia e la Baronessa cercano di convincere Pacuvio e Macrobio ad affrontare in duello Giocondo e il Conte stesso. Pacuvio, mentendo, dice di aver già affrontato Giocondo e di avergli concesso la salvezza; ora tocca a Macrobio affrontare il Conte. Durante un temporale Giocondo esprime la sua gelosia; sa che Clarice sarebbe più felice col Conte che con lui, ma vuole lo stesso esprimerle i suoi sentimenti. La Baronessa e Macrobio allora decidono di approfittarne per far vedere al Conte l’infedeltà di Clarice. Giocondo poi riesce a chiarirsi, chiedendogli come mai non si sposi, e il Conte si difende dicendo che non si sente ancora pronto; intanto si vendicano di Macrobio facendo scrivere sul suo giornale di essere il fior degli ignoranti tra i giornalisti
Tocca a Clarice mettere alla prova il Conte; si traveste da soldato facendosi passare per il gemello Lucindo, che dice di essere venuto a portare via la sorella da lì, triste e infelice. Allora il Conte non resiste e chiede a Lucindo la mano della sorella. Stupore generale quando si scopre che il capitano non è altri che la stessa Clarice. Le due rivali accettano la sconfitta, pur venendo ripagate con l’amore corrisposto di Pacuvio e Macrobio. L’opera si conclude con il tripudio generale per le nozze tra Clarice e il Conte.