Don Pasquale, 19.000 franchi in 11 giorni! Lo sapevate che…?
1.Curiosità
Don Pasquale fu composto velocemente (dieci, undici giorni per approntare la partitura vocale destinata ai cantanti, che potevano cominciare ad imparare la loro parte), e a chi rimprovera al grande maestro bergamasco la proverbiale rapidità, Donizetti stesso risponde: “Quando un soggetto è piacevole, il cuore parla, la mente galoppa e la mano scrive…”
2. Curiosità
Il compositore, con Don Pasquale, crea la prima opera buffa italiana senza recitativi accompagnati dal clavicembalo, ma con l’intera orchestra.
3. Curiosità
Donizetti, componendo quest’opera comica, prende a prestito alcune melodie da precedenti lavori, ininfluenti nel formulare il giudizio su questo gioiello musicale del teatro ottocentesco, un capolavoro.
4. Curiosità
Il 3 gennaio del 1843, Don Pasqualericevette una trionfale accoglienza al
Théatre des Italiens, a Parigi. A rimanere sorpreso del successo di pubblico fu lo stesso Donizetti, che dopo alcune settimane, in trasferta a Vienna scrive: “Ho ricevuto da Parigi otto giornali che parlano ancora del mio Don Pasquale. Sono sorpreso, ed il risultato sono 19.000 franchi in undici giorni. Un mistero della fortuna. Ecco tutto!”
A cura di Mirella Mostarda
Trama
L’azione si svolge a Roma, agli inizi dell’Ottocento.
ATTO I
Il vecchio e ricco Don Pasquale, vorrebbe veder sistemato Ernesto, suo nipote e futuro erede. Egli vorrebbe far sposare a suo nipote una ricca e nobile zitella; Ernesto invece è innamorato di Norina, la quale ricambia il sentimento. Norina è una giovane e bella vedova, dalle condizioni economiche modeste.
Don Pasquale decide dunque di diseredare il nipote e di sposarsi egli stesso, così da non lasciare i suoi averi a Ernesto. Chiede dunque al dottor Malatesta di trovargli una moglie.
Il dottor Malatesta, essendo amico stretto di Ernesto, ordisce un piano per aiutare i due giovani innamorati: propone a Don Pasquale di sposare Sofronia, sua sorella, bella fanciulla appena uscita dal convento.
Sapendo che Don Pasquale avrebbe accettato di buon grado la proposta, il dottor Malatesta mette in scena un finto matrimonio, chiedendo a Norina di travestirsi da Sofronia.
Erneso, che nel frattempo è stato cacciato di casa dallo zio, non viene messo a conoscenza del piano.
ATTO II
Appena Ernesto scopre la notizia delle nozze, decide di partire disperato e affranto.
Intanto Don Pasquale incontra Sofronia (Norina travestita) e ne rimane subito invaghito, tanto da voler concordare immediatamente il matrimonio. Il finto notaio Carlo (cugino dello stesso Malatesta) convalida il contratto di nozze, con il quale Don Pasquale cede metà dei suoi bene alla sua giovane moglie.
Subito dopo la firma del contratto, Norina (nei panni di Sofronia) muta atteggiamento: comincia a dilapidare i soldi e a spadroneggiare in casa, rifiutando ogni attenzione rivoltale dal suo neo-marito.
ATTO III
Le spese senza freno di Norina portano Don Pasquale allo sconforto. Oltretutto, Norina gli fa credere di avere un amante. Malatesta richiama Ernesto e lo mette al corrente del piano ordito, chiedendogli di fare la parte dell’amante misterioso di Sofronia.
Ernesto quindi, si ritrova nel giardino dicasa, intento a cantare una serenata alla finta Sofronia. Intanto Don Pasquale osserva la scena insieme a Malatesta. Quando infine Ernesto sparisce nel boschetto del giardino, i due escono allo scoperto e accusano Sofronia/Norina di tradimento.
Ernesto, che nel frattempo si era nascosto, rientra nel giardino di casa dove Don Pasquale lo accoglie a braccia aperte; per far dispetto all’ingrata moglie è disposto a riaccettare in casa suo nipote e acconsente a fargli sposare Norina (cosicchè diventi lei la nuova padrona di casa).
A questo punto gli viene svelato l’inganno. Don Pasquale – visibilmente sollevato – perdona tutti e benedice le nozze tra Ernesto e Norina.
Fonte cantarelopera.com