Francesco Cilea – Adriana Lecouvrer – Trama e Libretto

Trama

A Parigi, nel marzo del 1730

ATTO PRIMO
Nel foyer della Comédie-Française
Sta per avere inizio una rappresentazione teatrale e il direttore di scena Michonnet corre qua e là per soddisfare le richieste di tutti. Entra il principe di Bouillon, protettore della celebre attrice Duclos, seguito dall’abate Chazeil. Mentre essi intrattengono due giovani attrici, entra Adriana declamando alcuni versi del Bajazet (una tragedia di Racine) per ripassare la parte di Rossana, che, di lì a poco, dovrà interpretare.
Il principe chiede della Duclos e Michonnet gli riferisce che si trova nel suo camerino intenta a scrivere un biglietto. Il principe, sospettoso, chiede all’abate di farsi consegnare il biglietto ad ogni costo. Michonnet, rimasto solo con Adriana della quale è innamorato, le dice, con l’intenzione di dichiararsi, che ha deciso di sposarsi poiché ha ricevuto una piccola eredità. Adriana però, non immaginando nulla, confida all’amico di essere anche lei innamorata di un alfiere del conte di Sassonia che quella sera sarà in teatro per vederla recitare. Michonnet se ne va rattristato ed entra l’uomo che Adriana attendeva, Maurizio, in realtà il conte di Sassonia in persona e non un semplice alfiere come l’attrice credeva. Egli non intende ancora svelarle la sua identità e dice di aver bisogno di protettori molto importanti. Adriana si offre di parlarne al conte di Sassonia e Maurizio si congeda dandole appuntamento a dopo lo spettacolo. Adriana gli offre un mazzetto di viole e Maurizio si dirige verso il suo palco.
L’abate nel frattempo consegna al principe la lettera della Duclos. Parla di un appuntamento politico che avrà luogo quella stessa sera, nel solito villino, e la lettera deve essere consegnata nel palco del conte. Il principe dunque crede che la Duclos abbia dato un appuntamento al conte nel villino che egli le ha messo a disposizione. Invita pertanto un gruppo di amici a cena al villino in modo da sorprendere la Duclos, ma i presenti deridono il principe, poiché sanno che la lettera della Duclos è stata scritta per conto della moglie, la principessa di Bouillon.

ATTO SECONDO
Al nido della Grange-Batelière, una villetta della Duclos.
Nel nido della Duclos, la principessa di Bouillon aspetta trepidante Maurizio (Acerba voluttà), che si presenta in ritardo. Ella gli confida che nemici potenti contrastano la sua ascesa al trono di Polonia e vogliono il suo arresto. Maurizio, sentendo ciò, preferirebbe partire, ma la principessa lo trattiene, bramosa di lui. Maurizio tenta di replicare (L’anima ho stanca) e per non contrariarla finge che le viole ricevute in dono da Adriana siano un omaggio per lei. Improvvisamente arriva il principe, convinto di sorprendere la Duclos. La principessa si nasconde in una stanza buia mentre il principe, ormai stanco della Duclos, dice al conte Maurizio che gliela cederebbe volentieri, e gli stringe la mano. Mentre l’abate prepara il salone per la cena, giunge Adriana che incontra sorpresa Maurizio; i due si scambiano nuove promesse d’amore. Ma il perfido abate rivela ad Adriana la presenza di una rivale, che lascia intendere essere la Duclos. Maurizio, però, convince Adriana della sua innocenza e la supplica di aiutare la donna chiusa nella stanza ad uscire dal nascondiglio e fuggire. Nel buio le due donne non si vedono, e la Principessa, riconoscente, cerca di scoprire l’identità della sua salvatrice, ma Adriana, divisa tra l’amore per Maurizio e la gelosia, cerca di nascondersi. Il suo silenzio accende la Principessa prima di sdegno nobiliare e poi di gelosia: Maurizio non avrebbe affidato l’incarico di salvarla se non a una persona a lui particolarmente cara, e teme che Adriana possa essere una sua rivale. Le due donne rivendicano i propri diritti sul Conte, ma l’improvviso sopraggiungere di qualcuno fa fuggire la Principessa, che perde un braccialetto che viene raccolto e consegnato ad Adriana.

ATTO TERZO
A palazzo Bouillon.
A palazzo Bouillon, prima di uno spettacolo in cui sarà presente Adriana, la principessa turbata si domanda chi fosse la misteriosa salvatrice. Non appena entra la Lecouvreur, la principessa crede di riconoscerne la voce e, astutamente, racconta che Maurizio è stato ferito in duello. Adriana impallidisce, ma si rallegra quando vede Maurizio sano e salvo in sala. La principessa ha però capito che era lei la sua salvatrice. Anche Adriana è colta da dubbi e crede di aver riconosciuto la voce della principessa. Mentre viene eseguito un balletto di stile classico (Il giudizio di Paride), tutti si domandano di chi fosse il braccialetto rinvenuto nel nido della Duclos. Adriana e la principessa alimentano i pettegolezzi con le loro insinuazioni (È quella dama di certo) fino a quando Adriana non mostra il braccialetto della Principessa, che viene riconosciuto dal Principe. Non vi sono più dubbi circa l’identità delle due dame. La Principessa chiede ad Adriana di recitare qualcosa. L’attrice declama il “monologo del richiamo” dalla Fedra di Racine e, sulle ultime parole (come fanno le audacissime impure cui gioia è tradir) indica la Principessa, che giura di vendicarsi mentre il pubblico applaude.

ATTO QUARTO
A casa di Adriana.
Adriana, che ormai non recita più da tempo, riceve in visita degli amici attori che la invitano a tornare con loro. Ella acconsente. Subito dopo le viene consegnato un cofanetto inviato da Maurizio: contiene un mazzetto di viole. Adriana le annusa ma poi, pensando che Maurizio con quel gesto intenda renderle le viole che ella gli aveva donato, le getta tra le fiamme adirata (Poveri fiori). Subito dopo riceve la visita di Maurizio e di Michonnet. Il conte e Adriana si rinnovano le promesse d’amore, ma improvvisamente la cantante diventa pallida e delirante, e infine muore sotto gli sguardi disperati di Maurizio e Michonnet. Le violette nel cofanetto erano avvelenate. Ma non è Maurizio ad averle mandate, bensì la principessa di Bouillon.