COLTANO RADIO CHIAMA IL FUTURO

https://www.ameriaradio.com/?p=24640

 

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Seguono alcuni approfondimenti sviluppati per compendiare l’interessante programma dell’evento.

Molti di essi saranno inseriti e resi disponibili durante il periodo dello stesso evento.

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QUALCHE NOTIZIA SUL SITO:

Guglielmo MarconiPremio Nobel per la Fisica nel 1909, è dovuta la prima trasmissione radiotelegrafica effettuata il 1903 con un trasmettitore a scintilla. Marconi individuò nella zona di Coltano, appena fuori Pisa, il luogo adatto per costruire la prima stazione radio italiana a onde lunghe. Quest’area infatti, che originariamente era di proprietà di Casa Savoia, si prestava molto bene alle trasmissioni ad onde lunghe, in quanto zona acquitrinosa che minimizzava le dispersioni del segnale; era inoltre sul Tirreno e cioè in ottima posizione per trasmettere sia con l’Africa, dove allora l’Italia aveva molte colonie, che con l’America dove vivevano molte comunità di immigrati italiani.[2]

Completato con alcuni anni di ritardo dovuti ad intoppi burocratici, il centro fu inaugurato ufficialmente il 19 novembre 1911 da Guglielmo Marconi alla presenza del re Vittorio Emanuele III con una trasmissione verso Glace Bay, nella Nuova Scozia[3] con le seguenti parole: «i miei migliori saluti trasmessi dal telegrafo senza fili dall’Italia in America – G. Marconi.5:47 PM»[4].

Ci sono decine di documenti tecnici scientifici alla AEI Milano e all’Accademia di Livorno che dimostrano che Coltano fu terminata, collaudata e messa in funzione per la prima volta in assoluto, nel settembre del 1911 dalla Regia Marina italiana a causa della guerra libica. L’impianto non poteva assolutamente funzionare per collegamenti atlantici di 3000 km. I primi collegamenti oltre oceano saranno datati 10-11-12 aprile 1923, grazie al nuovo ed enorme impianto radio di Giancarlo Vallauri.

Il Centro consentiva di comunicare quotidianamente con le terre d’Africa (soprattutto nelle colonie in Eritrea, a Massaua) e con il Canada. Per la gestione della stazione radio venne edificata una prima costruzione, la “Palazzina Marconi”, contenente tutti i quadri di controllo e comando per le 16 antenne, alte fino a 75 metri, ideate da Marconi avendo in mente la Tour Eiffel di Parigi. Cronache dell’epoca ricordano come, guardando da Pisa verso sud, il panorama fosse ben diverso da quello attuale.

Su Elettrotecnica del febbraio 1922, nell’articolo Sviluppo del servizio Radiotelegrafico pubblico in Italia, i comandanti della regia marina Pession e Poladris su Coltano scrivono:

«Con legge del 1903 venne approvata dal parlamento la spesa per un impianto R.T ultrapotente destinata a stabilire comunicazioni dirette dall’Italia con le Americhe e con le colonie in Eritrea . Tale ardito disegno concepito prima di ogni altra stazione all’epoca primordiale della tecnica radiotelegrafica se costituisce un indiscusso attestato di plauso ed incoraggiamento che l’Italia volle dare al genio di Guglielmo Marconi fu anche un errore di indirizzo pratico le cui conseguenze si intesero per diversi anni. Nel 1903 non era possibile prevedere le gravi difficoltà di ordine tecnico e anche di indole politica. Si volle pensare subito alla costruzione di una stazione ultrapotente prima di aver fatto una lunga esperienza sulle comunicazioni radiotelegrafiche a breve distanza. La stazione R. T di Coltano, della quale si cominciò a costruire il fabbricato nel 1905 e che fu completata e messa in funzione dalla Marina Italiana, solo nel 1911 all’epoca della guerra libica, ha risentito di tutti i dubbi ed incertezze che dovevano necessariamente accompagnare gli studi diretti a risolvere il grande problema delle comunicazioni R.T. a grandissima distanza.»

Venti anni dopo Coltano riuscirà a comunicare senza fili con in nord America con un impianto di enormi dimensioni impensabile nell’euforia di inizio XX secolo.[5]

Dal 1919 al 1924 il Centro radio di Coltano venne impiegato dalla Regia Marina per estendere le comunicazioni alle imbarcazioni in navigazione.

Intorno al 1923 fu costruita una seconda stazione radio questa volta ad onde corte per la quale servivano aerei molto più ampi. Venne realizzata un’ampia antenna “a tenda” di 240 metri di lato, retta da piloni alti 250 metri;[6] contestualmente, a Nodica, nella zona di Migliarino (coordinate: 43.78895°N 10.35386°E), venne realizzato un ulteriore centro di ricezione per evitare le interferenze dell’apparato di trasmissione e collegato via cavo alla stazione trasmittente.

Trascrizione di intervista a Narciso Baroni, Tecnico all’interno del centro radio di Coltano. 1990.

Per un certo periodo di tempo la gestione venne affidata ad una società privata, la “Italo Radio”, finché nel 1930 il Centro passò sotto la gestione diretta del Ministero delle Poste. In quel periodo il Centro ebbe il massimo splendore: fu impiegato infatti come importante snodo per la telegrafia e le comunicazioni radio con navi e stazioni terrestri in tutto il globo, tanto da essere considerato uno dei più importanti centri europei.

Il 12 ottobre 1931, in occasione del 439º anniversario della Scoperta dell’America, Guglielmo Marconi dalla stazione radio di Roma trasmise un segnale radio verso Pisa (Coltano), che da lì venne ritrasmesso per accendere le luci della statua del Cristo Redentore di Rio de Janeiro, inaugurandola, quale dimostrazione dell’affidabilità e dell’importanza delle comunicazioni radio intercontinentali.[7][1]

Il centro, fino al 1940, venne regolarmente impiegato per comunicazioni con tutto il mondo. La Stazione Radio e le 4 antenne di 250 metri di altezza furono minate dai tedeschi in ritirata e fatte saltare in aria il 14 giugno 1944. La palazzina, sede della prima stazione radio e le altre costruzioni subirono solo minimi danni. Il 20 luglio 1944 i tedeschi in ritirata verso il nord minarono e distrussero il ponte Solferino sull’Arno tranciando così il cavo che collegava Coltano con la ricevente di Nodica. Nonostante le rassicurazioni da parte del ministero delle poste né le antenne né la Stazione Radio furono mai più ricostruite, né le strutture vennero più riutilizzate. Invano comitati e persone, compresa Elettra la figlia di Marconi, hanno sollevato il problema dell’abbandono di quel che resta del Centro Radio caduto nell’oblio anche degli stessi pisani. Della gloria di Marconi e del centro radio di Coltano non restano che poche e trascurate vestigia. Presso la Biblioteca comunale di Pisa SMS è esposta una mostra permanente costituita da dodici pannelli plastificati con la storia del Centro Radio di Coltano dagli inizi alla sua fine. La mostra riporta foto e documenti dell’epoca.